Ruolo dell’infiammazione nella cura delle cicatrici

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Nel processo di riparazione tissutale, vengono coinvolte le cellule del derma, tra cui i fibroblasti papillari svolgono una funzione centrale, sia nella riparazione del tessuto che nella guarigione vera e propria della ferita. Essi infatti mediano la fibrosi, partecipano alle reti infiammatorie, sintetizzano la matrice e modulano le funzioni delle cellule immunitarie.

Le cicatrici si differenziano dalla normale cute esteticamente, morfologicamente e funzionalmente. Esse sono composte da fibre di collagene poco strutturate e sono prive sia di ghiandole che di peli.

Tra queste, i cheloidi sono cicatrici anomale che si vengono a creare in zone del corpo sottoposte ad eccessiva tensione o rigidità. Il tessuto tende a progredire oltre la zona della lesione in maniera irreversibile, causando talvolta prurito, infiammazione, dolore e disagio psicologico per il paziente, specialmente se presenti in zone del corpo molto esposte.

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Come distinguere i cheloidi dalle cicatrici ipertrofiche?

Le cicatrici ipertrofiche sono caratterizzate da un eccesso di tessuto, si presentano in rilievo sopra la pelle, per non più di 4 mm di spessore. Appaiono con un colorito rosa o rosso, possono causare prurito e al contrario dei cheloidi esse possono regredire con il tempo e non superano i margini geografici della lesione. I cheloidi, contrariamente, continuano ad evolversi nel tempo infiltrandosi nel tessuto circostante la ferita. Ciò che invece accomuna questi due tipi di cicatrici “patologiche” sono la presenza continua di uno stato infiammatorio e l’eccessiva produzione di collagene.

Qual è il ruolo dell’infiammazione?

L’infiammazione fa parte degli step necessari di guarigione cutanea, manifestandosi subito dopo la ferita nel danno ai tessuti e invasione microbica.

I protagonisti di questa fase sono le cellule infiammatorie.

Meccanismo d’azione

Durante la fase infiammatoria di un tipico processo di guarigione delle ferite, si ritiene che le cellule immunitarie vengano reclutate principalmente per prevenire l’invasione di microbi patogeni. Tuttavia, la disregolazione delle cellule immunitarie altererebbe l’esito della guarigione delle ferite e porterebbe a un’alterazione del processo cicatriziale. In particolare, la sovrabbondanza di macrofagi appare correlata alla formazione di cicatrici anormali, per un loro coinvolgimento sia nella produzione di citochine pro infiammatorie nel tessuto attorno alla ferita, sia nella fibrosi.

Anche i fattori pro-infiammatori, tra cui IL-6, IL-8, IL-18, chemokine like factor-1 (CKLF-1), prostaglandina prodotta dalla cicloossigenasi (COX-1), sono stati trovati in modo significativo nel tessuto cheloide.

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Come prevenire:

L’infiammazione è coinvolta nella modulazione della sintesi del collagene e l’intensità dell’infiammazione è positivamente correlata alle dimensioni finali della cicatrice.

Pertanto, dopo una buona idratazione cutanea, al fine di mantenere elastica la ferita, l’applicazione di sostanze con attività anti-infiammatoria sembra in grado di migliorare i processi cicatriziali e prevenire la formazione dei cheloidi.

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